mercoledì 2 agosto 2017

Bees: Sistemazioni Scomode

La piccola struttura di legno nella quale il tenente li scortò poteva essere stata originariamente una stia per galline, pensó Brianna, chinandosi sotto il sottile architrave. Qualcuno aveva vissuto li; c’erano due rozzi giacigli con coperte sul pavimento, uno sgabello che sosteneva una brocca di ceramica scheggiata e macchiata e un catino, e un vaso da notte di latta smaltata.
“Chiedo scusa, ma’am”, disse il tenente per la dodicesima volta. “Ma la metà delle nostre tende sono volate via e gli uomini stanno tenendo giù il resto.” Tenne su la sua lanterna, guardando dubbioso le macchie scure che si diffondevano sui bordi del muro. “Non sembra fare troppa acqua, ancora."
“Va benissimo,” lo rassicurò Brianna, mettendosi lontano così che i suoi due grandi cavalieri potessero stringersi dietro di lei. Con quattro persone dentro il capanno, non c’era letteralmente spazio per girarsi, per non parlare di stendersi, e lei strinse la sua scatola da disegno sotto il mantello, non volendo che fosse calpestata.
“Vi siamo obbligati Tenente.” William stava piegato quasi a due sotto il basso soffitto, ma fece un cenno in direzione di Hanson. “Cibo?”
“Immediatamente, sir” lo rassicuró il tenente. “Mi dispiace che non ci sia fuoco, ma almeno sarete al riparo dalla pioggia. Buona notte, Mrs MacKenzie - e grazie ancora.”
Si divincolò oltre la massa di John Cinnamon, e scomparve nella notte tempestosa, stringendosi il cappello in testa.
“Prendi quello,” Disse William a Brianna, accennando con il mento al letto a sacco più lontano dalla parete che faceva acqua… Cinnamon e io prenderemo l’altro a turno.”
Era troppo stanca per discutere con lui. Mise giù la sua scatola da disegno, scosse la coperta e quando non uscirono cimici, pidocchi o ragni si sedette, sedendosi come un burattino i cui fili erano stati appena tagliati.
Chiuse gli occhi, sentendo William e John Cinnamon mettersi d’accordo sui loro spostamenti, ma lasciando che le voci basse scorressero su di lei come il vento e la pioggia fuori. Immagini si affollavano dietro i suoi occhi, l’erba calpestata sul sentiero lungo il fiume, le facce sospettose delle sentinelle britanniche, la luce sempre cambiata sul volto dell’uomo morto, suo fratello che scuoteva il mento nello stesso modo in cui suo – il loro – padre faceva…striature scure di acqua e striature bianche di escrementi di pollo sulle tavole argentate nella luce della lanterna…luce…sembravano migliaia di anni da quando stava guardando il sole del mattino brillare di rosa attraverso le piccole dolci orecchie di Angelina Brumby…
Aprì gli occhi nel buio, sentendo una mano sulla sua spalla.
“Non addormentarti prima di mangiare qualcosa,” disse William, con tono divertito. “Ho promesso di sfamarti, non mi piacerebbe non mantenere la parola.”
“Cibo?” Scosse la testa, sbattendo gli occhi. Un bagliore improvviso crebbe dietro a William, e lei vide il grande indiano sistemare un piattino d’argilla per il fuoco vicino al tizzone di candela che aveva appena acceso. Inclinò la candela sul fondo del vaso da notte capovolto, poi la incollò nella cera sciolta, tenendola fino a che la cera non si fu indurita.
“Mi dispiace, avrei dovuto prima chiedere se volevate urinare,” disse Cinnamon, guardandola in tono di scuse. “Solo che non c’era altro posto dove mettere la candela.”

Traduzione di Iolanda

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