sabato 18 marzo 2017

Bees: buone maniere nel bosco

Il mio respiro apparve come vapore bianco nella penombra del capannone del fumo. Nessun fuoco era stato acceso all'interno da più di un mese, e l'aria odorava di cenere e sangue vecchio.
“Quanto pensi che pesi questa cosa?” Brianna mise le mani sulla spalla dell'enorme maiale bianco e nero adagiato sul tavolo greggio contro la parete di fondo e si chinò per valutare il proprio peso in rapporto. La spalla si mosse leggermente - il rigor era già passato da tempo, nonostante il freddo - ma il maiale in sé non si mosse di un centimetro.
"A occhio e croce, in origine pesava alquanto più di tuo padre. Forse circa 140 chili ancora vivo?" Jamie aveva dissanguato e sviscerato il maiale quando l'aveva ucciso; cosa che probabilmente aveva alleggerito il suo carico di circa una cinquantina di chili o giù di lì, ma c'era ancora un sacco di carne. Un pensiero piacevole per il cibo per l'inverno, ma una prospettiva scoraggiante al momento.
Srotolai la tela in cui conservavo i miei strumenti chirurgici più grandi; questo non era un lavoro per un normale coltello da cucina.
"Cosa ne pensi degli intestini?" Chiesi. "Utilizzabili, cosa dici?"
Lei arricciò il naso all'idea. Jamie non era stato in grado di portare molto altro al di fuori della carcassa stessa - e in effetti l'aveva trascinata - ma era stato abbastanza attento da recuperare dieci o quindici chili di intestino. L'aveva più o meno svuotato del contenuto, ma due giorni in un sacco di tela non aveva migliorato la condizione delle viscere non ripulite e non salate. Le avevo guardate in modo dubbioso, ma messe a bagno per la notte in una vasca di acqua salata, nella remota possibilità che il tessuto non si fosse rotto troppo da impedirne l'utilizzo come involucro per le salsicce.
"Non lo so, mamma", disse Bree con riluttanza. "Credo che siano abbastanza andati. Ma potremmo provare a salvarne un po'".
"Se non possiamo, non possiamo." Tirai fuori la più grande delle mie seghe da amputazione e controllai i denti. "Possiamo fare delle salsicce quadrate, dopo tutto." La salsiccia inscatolata era molto più facile da conservare; una volta correttamente affumicata, poteva durare a tempo indeterminato. Le polpette erano buone, ma dovevano essere trattate con più attenzione e dovevano essere conservate in botti di legno o in scatole con strati di lardo...non avevamo botti, ma…
"Lardo!" Esclamai, guardando in alto. "Maledizione! Me ne stavo dimenticando. Non abbiamo un bollitore, tranne il paiolo della cucina e non possiamo usare quello." Preparare il lardo avrebbe richiesto molto tempo e il paiolo della cucina forniva almeno la metà del nostro cibo cotto, per non parlare dell'acqua calda.
"Possiamo prenderne in prestito uno?" Bree guardò verso la porta, dove apparve il guizzo di un movimento. "Jem, sei tu?"
"No, sono io, zietta." Germain infilò la testa annusando con cautela. "Mandy voleva andare a trovare il petit bonbon di Rachel, e Grand-père ha detto che poteva andare se Jem o io l'avessimo accompagnata. Abbiamo buttato gli ossi e lui ha perso."
"Oh. Bene, allora. Vuoi andare fino in cucina a prendere il sacchetto di sale dall'ambulatorio della nonna? "
“Non ce n'è”, dissi, afferrando il maiale da un orecchio e sistemando la sega nella piega del collo. “Non era molto, e lo abbiamo usato tutto, tranne una manciata per mettere in ammollo gli intestini. Dovremo prendere in prestito anche quello.”
Trascinai la sega attraverso il primo taglio, e fui contenta di scoprire che mentre la fascia tra la pelle e il muscolo aveva cominciato a cedere – la pelle scivolava un po’ con una difficile manovrabilità – la carne sottostante era ancora ferma.
“Ti dico una cosa, Bree,” dissi premendo sulla sega appena sentii i denti graffiare tra le ossa del collo, “ci vorrà un po’ di tempo prima che io lo abbia scuoiato e tagliato. Perché non chiedi in giro e vedi quale signora potrebbe prestarci il suo bollitore per un paio di giorni, e una mezza libbra di sale per continuare’”
“Giusto” disse Bree, cogliendo l’occasione con evidente sollievo. “Cosa dovrei offrirle? Uno dei prosciutti.
“Oh, no, zia,” disse Germain piuttosto scioccato. “E’ troppo per il prestito di un bollitore! E non dovresti offrire in ogni caso,” aggiunse le piccole sopracciglia si alzarono insieme in un cipiglio. “Non devi contrattare un favore, lei sa che le darai quello che è giusto.”
Gli lanciò uno sguardo mezzo interrogative, mezzo divertito, quindi guardò me. Io annuii.
“Vedo che sono stata via troppo a lungo” disse con leggerezza e diede a Germain una pacca sulla testa, e scomparve per la sua commissione.

Traduzione di Iolanda

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