domenica 24 gennaio 2016

Miraphora in Scozia - 6° Tappa, Inverness: Fort Augustus, Fort William

Giorni: 16 - 22 Agosto
Soggiorno: Ardross Glencairn Guesthouse
Spostamenti: in macchina
Budget medio: 30£

Attrazione più bella: girare per Inverness senza una meta.
Biggest regret: non aver potuto vedere il Jacobite Steam Train.

Ed eccoci arrivati alla penultima tappa del viaggio.
Questo post sarà un pochino sottotono - capirete perché - e più corto rispetto agli alti. Insomma, rispetto al resto del viaggio la giornata dedicata alla sesta tappa è stata quella meno, come dire, divertente.
Se dovessi riassumere questa tappa con una parola userei sfigata.
Partiamo dal presupposto che, fino a questa giornata, tutto è filato liscio come l'olio. Ci siamo divertite, non abbiamo avuto problemi e siamo sempre riuscite a vedere e fare quello che avevamo programmato. Una giornata negativa era sicuramente in arrivo, e allora è stato meglio che fosse questa piuttosto che altre.

Partiamo dall'inizio.

Abbiamo lasciato Inverness, e il giretto per la città, per ultimo nel nostro soggiorno a Nord proprio perché, essendo una piccola cittadina, è veloce da girare a piedi e non c'è veramente molto da vedere.
Così abbiamo pensato di approfittarne e scendere a Sud verso Fort Augustus e Fort William per vedere anche il famoso ponte dove passa il treno a vapore usato nelle riprese dei film di Harry Potter: il Jacobite Steam Train.

Il progetto era: Fort Augustus, Jacobite Train, Fort William e Ben Nevis (da lontano) e ritorno con giretto a Inverness.

Bene, vi dico solo che a vedere il treno non ci siamo mai arrivate.
Partiamo da Inverness di buon'ora anche se decisamente rilassate. Ormai le tappe non sono più così piene e possiamo permetterci di prendere tutto con calma. Ci dirigiamo verso Fort Augustus e, quando arriviamo, scopriamo un paesello piccolissimo costruito attorno al famoso Caledonian Canal. Stranamente, considerato quanto è piccolo Fort Augustus, abbiamo trovato tantissimi turisti e altrettanti turisti in barca che stavano utilizzando le chiuse per passare dal Loch Ness al fiume. 
Il paese, infatti, si trova proprio sul punto più a Sud del Loch Ness ed ha come unica attrattiva l'attracco per i tour in barca sul Loch Ness e il sistema delle chiuse.
Per chi è appassionato di ingegneria, le chiuse sono interessanti da vedere ma per chi, come me, non ha pazienza di stare a vedere movimenti lenti e impercettibili (passare da una chiusa all'altra è una faccenda che dura almeno 20/30 minuti e sono lunghe 13 metri) la noia è l'unica compagna. Da quel momento è iniziato il mio declino. Mi sono seduta in attesa che le altre facessero i loro affari e ho cominciato a sentire la stanchezza (mi sarei persino addormentata).
Dopo le chiuse ci siamo fermate un po' sulle rive del Loch a fare delle foto (bellissimo panorama, tra l'altro) e ci siamo appollaiate sulle panchine visto che la stanchezza aveva preso tutte e quattro.
Abbiamo pranzato in uno dei ristoranti di Fort Augustus dove ho mangiato l'haggis (buonissimo!).

Dopo pranzo ci siamo dirette ancora più a Sud verso Fort William ma, come ho già detto, non ci siamo mai arrivate. Perché abbiamo bucato.
Nel post dedicato alla guida vi ho spiegato che alcune strade sono piuttosto strette e il bordo non è regolare. Aimé abbiamo proprio beccato una di quelle voragini gigantesche che è quasi impossibile evitare e che sono talmente secche da rovinare subito la gomma. Vi dico solo che la botta (passatemi il termine) mi ha svegliata dal mio sonnellino sul sedile posteriore.

Tempo pochi minuti e ci siamo dovute fermare perché la macchina segnalava un guasto alle gomme. Grazie al cielo è pieno di questi parcheggi a bordo strada, così abbiamo potuto stare in pace a chiamare la compagnia di noleggio e il soccorso stradale.
Vi risparmio le due ore passate tra telefonate isteriche, attesa dell'omino e arrivo del soccorso. Vi dico solo che siamo uscite dal gommista alle 16,30 circa quando ormai la giornata era bella che finita. Non avevamo proprio più energie per proseguire, tanto più che anche la seconda gomma aveva dato segni di essere sospettosamente sgonfia. Il tragitto verso Inverness è stato all'insegna della stanchezza fisica e mentale e della preoccupazione - o certezza, nel mio caso - che l'indomani avremmo trovato anche l'altra gomma a terra.

La mattina dopo sono uscita a controllare la macchina (parcheggiata, tra l'altro, dove non si poteva) e ci siamo trovate la gomma completamente a terra, tanto da non poter nemmeno spostare la macchina. Con l'aiuto della proprietaria della Guesthouse abbiamo chiamato l'assistenza, sventato una multa della polizia e aspettato - ancora - il soccorso per la sostituzione della gomma.
A quel punto il nostro giretto per Inverness è iniziato con la ricerca della sede della compagnia di noleggio, con un bel discorso su assicurazioni, sostituzioni, fatture (non so come ho fatto, ve lo giusto) e una seconda visita ad un altro gommista dove abbiamo cambiato la gomma.
A quel punto, di prendere la macchina per uscire da Inverness, non ne avevamo proprio voglia, considerato che la mattina dopo avremmo dovuto partire per Stirling e farci altre tre ore di macchina.

Lasciata la macchina in un parcheggio a pagamento (vicino alla chiesa), abbiamo cominciato il nostro giretto per la città. Non avevamo né una meta precisa, né un percorso. Direi che ci siamo fatte guidare dall'istinto e abbiamo passeggiato senza pensieri, con l'unico scopo di goderci la città in tutta tranquillità. Abbiamo fatto foto, abbiamo fatto shopping, abbiamo preso gli ultimi souvenirs e abbiamo prenotato la cena in un ristornate.

Inverness, essendo punto di riferimento per tantissimi turisti, è veramente molto popolata. C'è tanta vita, tanti negozi e tante cosine carine da vedere. Sinceramente, più che ricca di storia, è una città che ti offre molte attività e ti permette sia di fare due passi in stradine mezze deserte, sia seguire il percorso del fiume Ness (una delle passeggiate migliori, ve lo assicuro) sedersi sulla panchina, guardare il tramonto, godersi il sole, sia scoprire zone residenziali e guardare il vero scozzese nel suo habitat naturale.

Chiudiamo la giornata così, senza eventi particolarmente eclatanti, molto stanche per le sventure delle due giornate, ma anche contente di aver potuto passare una giornata all'insegna del relax totale senza grandi aspettative ma con un ottimo risultato.

Vi aspetto alla prossima ed ultima tappa del viaggio!

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