domenica 6 dicembre 2015

Estratto 9° libro: Cugina Amaranthus

"Me lo passeresti?" Amaranthus spostò sapientemente il bambino da una spalla all'altra e fece un cenno verso un altro panno imbottito che giaceva a terra vicino ai suoi piedi. William lo raccolse con circospezione, ma si rivelò essere pulito, per il momento.
"Non aveva una tata?" Chiese, consegnandole il panno.
"Ce l'aveva", disse Amaranthus, aggrottando leggermente le sopracciglia mentre asciugava il viso del bambino. "L'ho mandata via."
"Ubriachezza?" Chiese, ricordando ciò che Lord John aveva detto del cuoco.
"Tra le altre cose. Ubriaca, a volte - troppe volte - e sporca a modo suo"
"Sporca nel senso di sporcizia, o ... ehm ...di mancanza di oculatezza nei rapporti con l'altro sesso?"
Lei rise, nonostante l'argomento.
"Entrambe le cose. Se non sapessi già che sei figlio di Lord John, questa domanda l'avrebbe chiarito. O meglio" si corresse, raccogliendo attorno a sè il suo abito, "il vostro fraseggio piuttosto che la domanda sin sè. Tutti i Grey, tutti quelli che ho incontrato finora, parlano così ".
"Sono il figliastro di Sua Signoria," rispose tranquillamente. "Ogni somiglianza d'espressione deve quindi essere una questione di vicinanza, piuttosto che di eredità."
Fece un piccolo rumore interessato e lo guardò, un sopracciglio alzato fieramente. I suoi occhi erano di quel colore tra il grigio ed il blu, notò.
"E' possibile", disse. "Mio padre dice che una specie di fringuello impara le canzoni dai propri genitori; se si prende un uovo da un nido e lo si mette in un altro ad alcune miglia di distanza, l'intruso imparerà le canzoni dei nuovi genitori, invece di quelli che hanno fatto l'uovo."
Reprimendo cortesemente il desiderio di chiedere perché qualcuno dovrebbe preoccuparsi dei fringuelli, lui si limitò ad annuire.
"Non avete freddo, signora?" Chiese. Erano seduti sotto il sole e la panca di legno era calda sotto le sue gambe, ma la brezza che gli sfiorava la nuca era fredda e sapeva che lei non indossava nient'altro che la sottoveste sotto il vestito. Il pensiero gli riportò un ricordo vivido della prima volta che l'aveva vista, il seno latteo in mostra e distolse lo sguardo cercando di pensare subito ad altro.
"Qual è la professione di vostro padre?" Chiese a caso.
"E' un naturalista...quando può permettersi di esserlo," rispose lei. "E no, non ho freddo. Fa sempre troppo caldo in casa e non credo che il fumo del focolare faccia bene a Trevor; lo fa tossire."
"Forse il camino non ha un buon tiraggio. Avete detto, 'quando può permettersi di esserlo.' Cosa fa vostro padre quando non può permettersi di perseguire i suoi... ehm ... interessi particolari?"
"E' un libraio," disse con un leggero tono di sfida. "A [New York? New Jersey? Philadelphia?] Ecco dove ho incontrato Benjamin", aggiunse con un tono fermo nella voce. "Nel negozio di mio padre." Voltò leggermente la testa per vedere la reazione a queste parole. Avrebbe disapprovato la relazione ora che la vedeva come la figlia di un commerciante? Probabilmente no, pensò ironicamente, date le circostanze.
"Vi porgo le mie più sentite condoglianze per la perdita di vostro marito, signora," disse. Domandandosi cosa sapesse - cosa le era stato detto, invece, sulla morte di Benjamin, ma gli sembrava indelicato chiederlo. E sarebbe stato meglio per lui scoprire cosa sapevano Papà e zio Hal prima di avventurarsi in un territorio sconosciuto.
"Grazie." Lei distolse lo sguardo, gli occhi bassi, ma vide la sua bocca, una bocca piuttosto bella, stretta in un modo che suggeriva avesse i denti serrati.
"Dannati continentali!" Disse con improvvisa violenza. Sollevò la testa, e vide che, lungi dall'essere pieni di lacrime, i suoi occhi erano delle scintille di rabbia. "Accidenti a loro e ai loro stupidi ideali! Con tutte le teste confuse, le chiacchiere di tradimento... io" Si interruppe improvvisamente percependo il suo sbalordimento.
"Chiedo scusa, mio ​​signore", disse rigidamente. "Io ... ero sopraffatta dalle emozioni".
"Molto...adatto", disse goffamente. "Voglio dire, abbastanza comprensibile, date le ... ehm ... circostanze." Guardò di traverso verso la casa, ma non c'era alcun rumore d'apertura di porte o vociare in segno di saluto. "Chiamatemi William, siamo cugini, vero?"
Sorrise apertamente. Aveva un bel sorriso.
"Lo siamo. Mi devi chiamare cugina Amaranthus, allora...si tratta di una pianta ", aggiunse con un'aria un po' rassegnata di una che è spesso costretta a dare questa spiegazione. "Amaranthus palmeri. Della famiglia delle Amaranthaceae. Comunemente conosciuta come amaranto."

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