mercoledì 27 maggio 2015

Estratto del 9° libro: Via di Guarigione

"Il mio tocco ti sembra caldo, ora?" Avrebbe dovuto, pensai; la sua pelle era fresca dopo la rasatura.
"Sì", disse, senza aprire gli occhi. "Ma è nella parte esterna. Era all'interno quando MacEwan... ha fatto quello che ha fatto." Le sue sopracciglia scure si unirono per la concentrazione. 
"E'... l'ho sentito... qui" Allungandosi, mosse il mio pollice accanto alla parte centrale, direttamente sotto lo ioide. "E...qui." I suoi occhi si aprirono per la sorpresa e premette due dita nella carne sopra la clavicola, un centimetro o due a sinistra del punto soprasternale. "Che strano; non me lo ricordavo."
"E lui ti ha toccato lì, così?" Spostai le mie dita più in basso e sentii i miei sensi acutizzarsi come spesso accadeva quando ero completamente impegnata con il corpo di un paziente. Anche Roger lo sentiva - gli occhi scintillarono verso i miei, spaventati.

"Cosa...?" Iniziò, ma prima che uno di noi potesse dire altro, ci fu un acuto miagolio all'esterno. Questo seguito immediatamente da una cacofonia di giovani voci, urlate, poi una voce immediatamente identificabile come Mandy che urlava con passione, "Sei cattivo, sei cattivo, sei cattivo e io ti odio! Sei cattivo e andrai all'inferno!"
Roger balzò in piedi e spinse da parte l'improvvisata schermatura di garza che copriva la finestra.
"Amanda!" Gridò. "Vieni qui subito!" 
Sopra la spalla, vidi Amanda, il volto contorto dalla rabbia, cercando di afferrare la sua bambola, Esmeralda, che Germain stava facendo penzolare da un braccio, proprio sopra la sua testa, ballando per tenersi lontano dai tentativi concertati di Amanda di prenderlo a calci.
Sorpreso, Germain alzò lo sguardo, e Amanda lo colpì con vigore sullo stinco. Indossava i rubusti stivaletti che Jamie aveva comprato per lei dal ciabattino a Salem, e il crack dell'impatto fu chiaramente udibile, anche se immediatamente sovrastato dal grido di dolore di Germain. Jemmy, guardando sgomento, afferrò Esmeralda, la lanciò tra le braccia di Amanda e con uno sguardo colpevole da sopra la spalla, corse nel bosco seguito da uno zoppicante Germain.
"Jeremiah!" Ruggì Roger. "Fermati!" Jem si bloccò, come colpito dal raggio della morte; Germain non lo fece e scomparve con un fruscio selvaggio nel boschetto.
Avevo osservato i ragazzi, ma un lieve rumore soffocato mi fece lanciare uno sguardo penetrante a Roger. Era diventato pallido e si stringeva la gola con entrambe le mani. Gli afferrai il braccio.
"Va tutto bene?"
"Io... non lo so." Parlò con un sussurro stridulo, ma mi lanciò l'ombra di un sorriso dolente. "Penso...potrei essermi slogato qualcosa."
"Papà?" Disse una piccola voce dalla porta. Amanda tirò su col naso in modo drammatico, asciugandosi lacrime e moccio da tutto il viso. "Sei arrabbiato con me, papà?"
Roger prese un grosso respiro, tossì, e si avvicinò, accovacciandosi per prenderla tra le braccia."No, tesoro," disse a bassa voce, ma, con una voce abbastanza normale e qualcosa bloccato dentro di me cominciò a rilassarsi. "Non sono arrabbiato. Non devi dire alle persone che andranno all'inferno, però. Vieni qui, vediamo di lavarti il viso." 

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