lunedì 10 novembre 2014

Diana ci insegna che i personaggi di Outlander...

...hanno i loro propri caratteri.

Diana Gabaldon non aveva mai messo piede su una collina ricoperta di erica nelle Highlands scozzesi, quando ha scritto il suo primo romanzo Outlander.
Non scorre sangue scozzese nelle sue vene. I suoi antenati erano inglesi e messico-americani con un pizzico di tedesco. Vive a Scottsdale, in Arizona.
Questo non ha fermato la 36enne professoressa di biologia. Ha sempre saputo di voler scrivere romanzi.


Ma lei non aveva personaggi, trama, storia o periodo storico in mente fino a che non è stata ispirata da un vecchio episodio del Doctor Who. Quando il Dottore prese con sè lo scozzese Jamie McCrimmon nel 1745, la Gabaldon è stata colpita dall'immagine del clansman con il kilt.
"Questo è affascinante! Perché non scrivere della Scozia del 18° secolo e della ribellione giacobita?" si chiese.
Era il 1988. La ricerca online non si era ancora sviluppata quindi andò nella sua biblioteca.
"Ho scritto quel libro per fare pratica", ha detto la Gabaldon. "Non avevo intenzione di mostrarlo a nessuno."
Fin dall'inizio ha imparato che i personaggi hanno una mente propria. Al suo terzo giorno di scrittura, ha cominciato a parlare di una donna inglese che, a sua insaputa, diventò la sua protagonista, Claire Beauchamp.
"Quando è entrata in scena, non avevo idea di chi fosse o cosa avrebbe fatto", ha detto Diana Gabaldon. "Tutti gli uomini nella stanza la stavano fissando, ma non sapevo il perché. Poi aprì la bocca e cominciò a parlare come una donna moderna. Ho lottato con lei per diverse pagine cercando di farla parlare come una donna del 18° secolo, ma lei continuava a parlare come una donna moderna ed istruita. E' tutta colpa di Claire se c'è il viaggio nel tempo in 'Outlander'", ha detto la Gabaldon.
Dopo essersi affacciata sul sito letterario CompuServe, Diana ha trovato persone interessate nella storia di Claire. Prima che finisse di scrivere il libro, aveva trovato un agente che le chiese di scrivere una trilogia.
Ora, 26 anni dopo, la Gabaldon è un'autrice di best-seller internazionale che ha viaggiato in Scozia circa 20 volte.
Ha scritto otto libri di Outlander, la serie di Lord John e di un saggio. Pensa che il nono libro di Outlander possa concludere la saga (nono...e decimo libro ;) n.d.t.)  
Attualmente, ci sono 26 milioni di copie dei suoi libri in 38 lingue che vengono vendute in 42 paesi.
Nel mese di agosto, la serie televisiva Outlander ha debuttato sulla rete Starz. La Gabaldon e suo marito sono stati invitati nelle Highlands scozzesi per vedere le riprese e incontrare cast e troupe. Appare nel quarto episodio in un cameo in qualità di moglie di un ricco mercante. La Starz ha ordinato una seconda stagione, basata su Dragonfly in Amber (L'Amuleto d'Ambra+Il Ritorno in Italia), il secondo libro della serie.
Ancora adesso non ha previsioni sulla storia nei suoi libri con anticipo.
"Scrivo una scena," ha detto. "E poi ne scrivo un'altra."
Durante il National Novel Writing Month, l'autrice 62enne ha regatalo tre consigli agli aspiranti romanzieri:
"Leggete il genere di libri che vi piace per imparare tecnica e mestiere. Osservate da vicino i personaggi e vedete se parlano come fanno le persone reali."
"Numero 2 è scrivere."
"Numero 3 è la più importante: non fermatevi."
"Semplice? Sì," ha detto. "Semplice è spesso terrificante."

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